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Giubileo: Viaggio tra la storia e le curiosità

ll Giubileo ha origine dalla tradizione ebraica che fissava, ogni 50 anni, un anno di riposo della terra. Un anno speciale di perdono e di pentimento, in cui venivano rimessi i peccati, liberati gli schiavi e cancellati i debiti. Il termine giubileo deriva dall’ebraico yobel, “montone”, perché nell’antichità Israele con il suono di un corno di montone si dava inizio all’Anno Santo. Il primo Giubileo della Chiesa con la “Bolla” fu introdotto da Papa Bonifacio VIII nel 1300. La Bolla pontificia, Antiquorum habet fida relatio, con la quale si concedeva l’indulgenza plenaria a tutti coloro che nell’anno solare avessero fatto visita alle Basiliche di San Pietro e San Paolo fuori le mura per trenta volte se erano romani e quindici se erano stranieri. In oltre 700 anni di storia, il Giubileo è stato celebrato in ritardo soltanto una volta. La ricorrenza era quello del 1600, quando Papa Clemente VIII risultò assente per l’apertura dell’Anno Santo. L’inizio del Giubileo subì quindi un rinvio di una settimana, passando dal 24 al 31 dicembre. L’assenza del Pontefice non fu però legata a motivi “misteriosi. Molto più banalmente Clemente VII era rimasto vittima di un improvviso attacco di gotta. Il pontificato del marchigiano Ippolito Aldobrandini proseguì poi nei 13 anni successivi, fino alla sua morte. Il Giubileo del 1600 è invece ricordato per un fatto storico molto noto. Nella città stracolma di pellegrini venne dato alle fiamme, in Campo de Fiori, l’ex frate dominicano da Nola, Giordano Bruno. I capi d’accusa contestatigli dall’Inquisizione della Chiesa romana erano di aver calpestato i dogmi sacri e incontestabili del cattolicesimo con l’aggravante di voler morire volontariamente martire, infischiandosene del dolore corporale e sostenendo impunemente che la sua anima sarebbe ascesa per ricongiungersi all’anima dell’Universo. L’esecuzione di Giordano Bruno si inquadrava perfettamente nel clima instaurato con La Santa Inquisizione, la quale aveva il preciso scopo di tutelare il potere ecclesiastico, arginando gli scomodi fantasmi del cambiamento e tenendo sotto controllo l’indagine scientifica che avrebbe potuto destabilizzarlo. Il Giubileo, non ha mai cancellato vizi particolari, appartenenti allo stesso clero. Tra questi si ricorda il fiuto del tabacco all’interno della chiesa, pratica a cui si erano avvicinati centinaia di preti in Vaticano. Il Giubileo ha spesso fatto i conti anche con terribili epidemie. Una delle pagine più drammatiche venne scritta durante il Giubileo del 1350, funestato dalla peste nera. Proveniente dal nord della Cina e diffusasi in Europa tramite Siria, Turchia e Grecia, la peste scomparirà misteriosamente qualche anno dopo, intorno al 1353, dopo però aver causato la morte di almeno un terzo della popolazione del Vecchio Continente. Da quell’anno, poterono partecipare soltanto coloro che si presentavano all’Urbe con una regolare bolletta di sanità, tramite la quale si accertava l’effettiva assenza di peste dal territorio in cui si abitava. Fu Papa Alessandro VI Borgia, nel 1500, a stabilire il rigido cerimoniale del Giubileo, rimasto da allora sostanzialmente inalterato. All’Anno Santo del 1500 risale inoltre la costruzione della cosiddetta via Alessandrina, quella che da San Pietro porta a Castel Sant’Angelo, che venne costruita radendo al suolo l’intero quartiere medievale del Borgo. Il Papa passa per primo tenendo nella destra una croce e nella sinistra una candela accesa. La stessa cerimonia viene compiuta da cardinali nelle altre tre basiliche. L’Anno Santo si conclude con la muratura delle porte sante fino al successivo Giubileo. La vita di uno dei massimi esponenti dell’arte rinascimentale italiana, Michelangelo Buonarroti, è carica di coincidenze con le date dell’Anno Santo. Michelangelo nel 1499 completa la famosissima Pietà, che in occasione delle sante celebrazioni del 1500 viene posta all’ingresso della Basilica di San Pietro. Nel 1525, anno del nono Giubileo, vengono ultimati gli affreschi della Cappella Sistina, e nel 1550 viene esposto al mondo intero lo spettacolo straordinario del Giudizio Universale. Secondo varie ricostruzioni letterarie: il viaggio immaginario di sette giorni di Dante fra Inferno, Purgatorio e Paradiso ha luogo proprio nel periodo pasquale dell’anno del primo Giubileo del 1300, per la precisione il Venerdì Santo 8 aprile. In effetti lo smarrimento letterario nella “selva oscura” avviene a metà della vita di Alighieri, all’incirca intorno ai suoi 35 anni. Dante è nato nel 1265, ecco il motivo perché viene confermata la data del 1300. E proprio nella Commedia, nel XVIII canto infernale, Dante testimonia l’evento: Nel fondo erano ignudi i peccatori; dal mezzo in qua ci venien verso ‘l volto, di là con noi, ma con passi maggiori, come i Roman per l’essercito molto, l’anno del giubileo, su per lo ponte hanno a passar la gente modo colto, che da l’un lato tutti hanno la fronte verso ‘l castello e vanno a Santo Pietro, da l’altra sponda vanno verso ‘l monte. Nel 1800 il destino del Giubileo fu legato a doppio filo ai mutamenti politici in corso in Italia e in Europa. All’inizio del diciannovesimo secolo il Giubileo non venne indetto, dato che Pio VI era stato prigioniero in Francia dove era morto esule nel 1799, e il Pontefice successivo, ovvero Pio VII, non si era ancora insediato. Anche nel 1850 le celebrazioni giubilari non ebbero luogo. L’allora Pontefice Pio IX non era nella Capitale e venne riportato a Roma il 12 aprile 1850 dai francesi dopo il periodo della Repubblica Romana. Nel 1875 il Giubileo fu annunciato ma non aperto, dato che nel 1870 Roma era entrata a far parte del Regno d’Italia, divenendone capitale nel 1871, e Pio IX si era volontariamente recluso in Vaticano. Il Giubileo del 2000 ha assunto un’importanza speciale perché ha celebrato i due millenni dalla venuta di Cristo sulla Terra ed è stato il primo Giubileo a cavallo tra due millenni. Altro elemento che ha contraddistinto l’evento giubilare nei secoli è stato il suo impatto sul turismo. Con la frase ‘i romani tutti eran fatti albergatori’, si è alluso al business legato al Giubileo fin dai primi anni. Migliaia di persone si presentavano alle porte della città, chiedendo agli abitanti locali un posto dove poter dormire e mangiare. Da qui il celebre detto per cui i romani si trasformavano tutti in

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